Tante soluzioni naturali per la protezione dell’ambiente e del clima
Fabbrica Ambiente è un sito web che presenta strategie naturali per un ambiente meno vulnerabile all’inquinamento ed al clima.
L’idea è quella di fare in modo che la natura, in tutte le sue forme, sappia diventare una barriera alla diffusione dei rischi e crei un ambiente più sano e pulito a prescindere da ciò che c’è attorno.
Per raggiungere lo scopo, ci sono due vie.
1. DIFESA NATURALE
Questa è la prima via di scelta per proteggere l’ambiente dall’inquinamento e dai cambiamenti climatici: grazie alla natura, possiamo limitare i rischi sul nascere e ridurne la diffusione.
Disposizione sul territorio di elementi naturali
Modifica della posizione di elementi naturali già presenti
Miglioramento della biodiversità
2. immunità per l’ambiente
Questa è la seconda modalità, che prevede l’uso di additivi naturali per bloccare, detossificare o assorbire gli inquinanti ambientali ed i fattori favorenti il cambiamento climatico.
Microrganismi attivi contro l’inquinamento
Materiali inorganici con funzione di supporto
Tecnologie IA per la migliore distribuzione
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Il Fondatore
Specialista di Igiene e Medicina Preventiva, Autore di Strategie Naturali contro l’Inquinamento, Consigliere di Prevenzione e Divulgatore Scientifico (la stessa cosa in 4 modalità diverse)
Sono specialista di Igiene e Medicina Preventiva dal 2006: in questi anni ho lavorato a progetti territoriali che riguardano la protezione della salute dai rischi ambientali e climatici in modo naturale.
La mia prima missione è quella di raccogliere informazioni, organizzarle ed adattarle per creare strategie naturali di riduzione dei rischi ambientali e climatici, in ottica di protezione della salute e di recupero di aree ambientalmente compromesse. Purtroppo, questa è una cosa che non insegna nessuno, quindi solo lo studio (prima) e la pratica (dopo) possono rendere le strategie sempre migliori, di volta in volta.
Ho avuto l’occasione di partecipare a progetti istituzionali di prevenzione dei rischi ambientali, soprattutto in presenza di grandi gruppi industriali con potenziale grande impatto sull’ambiente (v. raffineria ENI). In questi casi ho compreso come le istituzioni, sia locali, che regionali, che nazionali e persino oltre, siano poco aggiornate sulle opportunità che già adesso abbiamo per migliorare la qualità di vita in presenza di rischi ambientali, reali e potenziali.
Ho avuto anche una bella esperienza come docente di area sanitaria per vari corsi di formazione (Regione Lombardia), nei quali ho affinato alcune modalità comunicative speciali.
L’esperienza di vita che reputo più importante è stata un viaggio (il mio primo in assoluto con un aereo) in Burkina Faso, per un progetto con la ONG che ho avuto l’onore di presiedere dal 2008 al 2011, denominata “Friends Of The United Nations Europe“. In quell’occasione, con il mio amico e collaboratore Burkinabé Albert N Ouedraogo, presentammo uno studio speciale sull’uso delle piante geneticamente modificate per scopi ambientali e non alimentari (una mappa della biosicurezza per per consentire alle popolazioni di avere accesso a cibo il meno contaminato possibile).
Dal 2012 ho creato “Fabbrica Ambiente“, perché credo che debba esserci almeno un luogo dove “immagazzinare” tante soluzioni naturali per l’ambiente ed il clima e così scongiurare il rischio che possano andare perdute.
La Fabbrica vuole portare l’ambiente “al centro”, in tutti i sensi: posizione scomoda, perché “di mezzo” e quindi esposta al fuoco di coloro che ergono barriere ideologiche da un lato (quelli del “no” a tutto), così come di coloro che invece vorrebbero una de-regolamentazione totale (quelli del “si” a prescindere).
Il vero “problema”, anzi, la vera questione è che non si tratta MAI di scegliere tra SI oppure NO.
L’unica cosa che conta davvero è il COME.
Del resto, come diceva il Prof. Meloni della Scuola di Igiene ai miei tempi:
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