La Clorella Si Fa Doppia: Un Grande Successo Per Ambiente E Salute

Basterebbe cominciare ad integrare le soluzioni convenzionali con alcuni elementi naturali, come la Clorella, per avanzare (e di molto) nella tutela dell’ambiente e della salute.

Il caso di oggi è molto emblematico, perché fa riferimento alla contaminazione da antibiotici nell’acqua.

Un tema molto rilevante, sebbene sia molto poco considerato e praticamente ignorato da almeno la metà dell’opinione pubblica.

Già prima della pandemia da COVID-19 la presenza dei farmaci e dei loro metaboliti nell’ambiente era ingente: ora, lo è persino di più.

Pur se l’opzione migliore rimane la riduzione dell’abuso di farmaci alla fonte, è sempre più necessario disporre di elementi naturali dislocati sul territorio che siano in grado di intercettare questi (ed altri) inquinanti.

A tal proposito, c’è già la possibilità di usare in modo molto utile ed efficace una particolare (e piuttosto famosa) alga.

A dire il vero, se ne possono usare due tipi diversi insieme, per ottenere un risultato di qualità che fa da base per i miglioramenti del prossimo futuro.

La Clorella come strumento naturale per contrastare ben 5 antibiotici insieme

La Clorella Come Esempio Di Una Strategia Generale

Prima di entrare nel dettaglio e scoprire come la Clorella può aiutare a ridurre il rischio determinato dalla presenza degli antibiotici nell’acqua, è necessario riflettere sulle cause.

La presenza dei farmaci (antibiotici, anti-infiammatori etc.) è un fattore di rischio importante per la determinazione del fenomeno della resistenza microbica, prima di tutto.

Si tratta di una vera e propria “pandemia silente“, che rappresenta già adesso e sempre più rappresenterà un problema sociale, oltre che sanitario.

Solo per fare un esempio, secondo la SIMIT (Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali) il fenomeno della antibiotico-resistenza costerà all’Italia circa 13 miliardi di dollari da qui al 2050.

Sempre secondo la stessa fonte, il principale problema riguarda l’eccesso di prescrizione, pertanto molto si potrebbe fare già soltanto limitando il consumo all’origine.

Tuttavia, per quanto si possa fare, è necessario intervenire a livello ambientale per “correggere” quanto già sta accadendo e che una limitazione alle prescrizioni non potrebbe sanare.

Tra queste “misure di intervento ambientale” c’è anche l’uso della Clorella, anche in considerazione del fatto che non soltanto la prescrizione dei farmaci è un fattore di rischio.

Un fiume contaminato dalla presenza di antibiotici in grande quantità - immagine ET Healthworld
Un fiume contaminato dalla presenza di antibiotici in grande quantità – immagine ET Healthworld

Non E’ Solo Un Problema Che Riguarda Gli Esseri Umani

Ad aggiungere rischi, contribuiscono anche l’industria dell’allevamento e, per certi aspetti, anche l’agricoltura.

Questo perché entrambi i settori prevedono l’impiego di principi attivi in grado di contribuire alla resistenza.

Basti pensare ai molti antibiotici che vengono somministrati agli animali da allevamento, senza contare tutto il filone della medicina veterinaria.

La questione è persino più importante di quanto sembra: infatti, la maggior parte dei sistemi di depurazione delle acque reflue non riesce a trattenere la totalità di questi farmaci, che quindi possono finire nelle acque.

La parte che viene trattenuta, tuttavia, finisce spesso sui campi agricoli, perché i fanghi di depurazione sono considerati come un ottimo ammendante.

Vero è che prima di essere sparsi devono subire un trattamento (pur se nons empre accade).

Altrettanto vero è che sebbene sottoposti ad un particolare trattamento (compostaggio), i farmaci non sono degradati del tutto e, quando lo sono, possono dare luogo alla formazione di metaboliti egualmente tossici, se non addirittura di più.

Alghe come la Clorella possono essere molto utili per contrastare i farmaci nell'acqua - immagine aWondr
Alghe come la Clorella possono essere molto utili per contrastare i farmaci nell’acqua – immagine aWondr

La Possibilità Di Usare Le Alghe (Come La Clorella)

Abbiamo già incontrato alcune piante acquatiche, come la Salvinia molesta, che sono in grado di agire in modo particolare nei confronti di un farmaco specifico.

Anche le alghe possono dare un importante contributo, che va ad aggiungersi ad un ulteriore strumento, in grado di intervenire al suolo oppure in prossimità delle rive, come la pianta della Calla.

Senza aggiungere altro, si può già immaginare come comporre, in linea generale, una strategia basata su elementi naturali per contrastare la presenza dei farmaci nell’ambiente.

Sulle alghe sono stati fatti molti studi e prove sul campo: in passato abbiamo riscontrato come proprio le alghe possono diventare il cardine della purificazione dell’acqua contaminata in agricoltura.

Inoltre, le alghe hanno dimdostrato di avere un’ottima azione nei confronti di alcuni pesticidi, il che le rende candidate d’obbligo ad intervenire quando nell’acqua sono presenti alcuni principi attivi farmaceutici.

Del resto, i sistemi a base di alcune alghe (proprio come la Clorella) sono ecologici, sostenibili e decisamente meno costosi.

La Clorella vulgaris è anche usata come supplemento alimentare in forma di estratto - immagine IndiaMART
La Clorella vulgaris è anche usata come supplemento alimentare in forma di estratto – immagine IndiaMART

La Clorella Si Fa In Due Per Combattere L’Inquinamento

In questo caso, non si tratta di usare un’alga sola, bensì un “consorzio” di alghe, le cui capacità sono ben note da tempo.

In pratica, si mettono insieme due tipi di alghe che hanno dimostrato in passato un’ottima efficacia nella rimozione degli antibiotici.

Queste due alghe sono:

  • Chlorella protothecoides
  • Chlorella vulgaris

Tra le due, la seconda è certamente più famosa ed anche diffusa, perchè presenta molti benefici anche come risorsa alimentare.

In questa sede approfondiamo le sue capacità di risanamento dell’acqua contaminata da alcuni antibiotici, ma la Clorella (vulgaris e non soltanto) ha anche un’altra funzione di straordinaria importanza.

Essa è una utile risorsa energetica, che può sospingere la transizione ecologica e l’economia circolare come ben pochi altri elementi naturali sono in grado di fare.

La Clorella vulgaris al microscopio - immagine The CAUP Database
La Clorella vulgaris al microscopio – immagine The CAUP Database

Gli Antibiotici In Presenza Dei Quali Usare La Clorella

Uno dei problemi più rilevanti da affrontare quando si ha a che fare con l’inquinamento da farmaci nell’ambiente, è proprio la tipologia dei principi attivi.

In questo caso, la Clorella ha dimostrato una buona attività in presenza di alcuni antibiotici, tuttavia non è detto che lo stesso accada quando altri sono presenti.

Questo va ricordato sempre: la conseguenza di ciò è la creazione di una strategia complessa, che tenga conto di più elementi naturali, per contrastare la presenza dei farmaci nell’ambiente in modo più capillare.

Gli antibiotici nei confronti dei quali questa importante alga funziona bene sono:

  • Sulfametossazolo
  • Amoxicillina
  • Trimethoprim
  • Ofloxacina
  • Claritromicina

Si tratta di antibiotici molto usati e la cui rilevazione è frequente a livello ambientale.

Tuttavia, come accade praticamente sempre, l’efficacia della Clorella è diversa, per ciascuno degli antibiotici sopra elencati.

Un esempio di vasca per il trattamento delle acque reflue dove possono agire le alghe - immagine ParkLink New Zealand
Un esempio di vasca per il trattamento delle acque reflue dove possono agire le alghe – immagine ParkLink New Zealand

Come Impiegare La Clorella Per Questo Scopo

E’ importante conoscere anche il contesto dell’azione, per evitare che l’uso della Clorella, per quanto teoricamente efficace, possa dare risultati poco soddisfacenti.

Solo per fare un esempio, se l’acqua contaminata dagli antibiotici non rimanesse in contatto per un adeguato periodo di tempo con la biomassa di alghe, l’azione di risanamento molto parziale.

E’ dunque neessaria una struttura tale da garantire il rispetto dei parametri essenziali all’espletamento della funzione dei due tipi di Clorella.

Si tratta delle “vasche di trattamento delle acque reflue“: l’acqua con gli antibiotici deve essere raccolta e trattenuta in una vasca appositamente predisposta.

All’interno di questa grande vasca le alghe possono svolgere l’azione di decontaminazione in un periodo di tempo variabile, che si aggira intorno ai 7-10 giorni.

Le tempistiche e, come vedremo tra poco, anche i risultati possono essere molto soddisfacenti, a patto che non si sovrappongano fattori di disturbo in grado di complicare le cose.

Questo è il motivo per cui è utile poter monitorare attentamente la situazione e verificare che altri fattori non entrino in gioco.

La concentrazione degli antibiotici in acqua può essere molto variabile ed è importante conoscerla - immagine UNEP
La concentrazione degli antibiotici in acqua può essere molto variabile ed è importante conoscerla – immagine UNEP

L’Azione In Presenza Di Diverse Concentrazioni Di Antibiotici

E’ interessante che la Clorella possa lavorare bene in presenza di diverse concentrazioni di antibiotici.

Questo è vantaggioso perché i 5 antibiotici indicati in precedenza possono essere presenti in livelli molto diversi l’uno dagli altri.

Ancora più interessante notare che l’uso della Clorella può essere efficace in presenza di concentrazioni considerate estreme (vale a dire molto più elevate di quelle abitualmente riscontrate nell’ambiente).

Un’azione di risanamento si nota per concentrazioni media intorno a 10 ppb, così come anche ad un valore 10 volte più grande (100 ppb).

La Clorella ha un comportamento “speciale” in relazione alla concentrazione degli antibiotici in acqua, perché rimuove quantità diverse a seconda delle concentrazioni di partenza.

Pur avendo una buona azione generale, ci sono due antibiotici che ben rappresentano la paraticolarità di questo comportamento.

La Clorella può agire in modo diverso a seconda degli antibiotici presenti nell'acqua - immagine Organic Authority
La Clorella può agire in modo diverso a seconda degli antibiotici presenti nell’acqua – immagine Organic Authority

La Clorella In Presenza Di 2 Antibiotici Speciali

In realtà, non sono gli antibiotici ad essere “speciali”, quanto piuttosto il comportamento della Clorella nei loro confronti.

Si tratta di Sulfametossazolo ed Ofloxacina.

Quando il primo è presente in una concentrazione di circa 10 ppb, la Clorella lo rimuove in percentuale del 77% circa: quando il livello nell’acqua è di circa 100 ppb, la rimozione si attesta intorno al 46%.

Questo vuol dire che le concentrazioni più elevate limitano la rimozione, ma in modo non proporzionale.

Infatti, quasi il 50% del Sulfametossazolo viene comunque rimosso in condizioni ritenute estreme.

Nel caso dell’Ofloxacina, la rimozione è del 43% circa quando la concentrazione è di 10 ppb, mentre aumenta fino ad arrivare al 55% in condizioni estreme (100 ppb).

Si tratta dunque di un comportamento diverso, la rimozione è migliore in condizioni estreme.

Uno stabilimento per crescere ed utilizzare la Clorella a Taiwan - immagine Taiwan Panorama
Uno stabilimento per crescere ed utilizzare la Clorella a Taiwan – immagine Taiwan Panorama

Una Soluzione Utile E Conveniente

Usare alghe come la Clorella (in questo caso due titpi di Clorella messi insieme) per depurare l’acqua dai microinquinanti è una prospettiva di grande interesse.

Una soluzione di questo tipo è completamente ecologica ed al 100% naturale, cosa di non pcoo conto in ottica di una transizione ecologica “vera”.

Inoltre, c’è la possibilità di intervenire anche in aree svantaggiate, così come a seguito di eventi disastrosi, conflitti etc., proprio grazie alla semplicità logistica del sistema.

Non bisogna poi dimenticare che le alghe come la Clorella possono adattarsi molto bene all’ambiente, pertanto c’è il modo di intervenire in modo molto capillare.

Infine, siamo di fronte ad una biomassa con un grande potenziale energetico, il che significa una spinta decisiva all’economia circolare della zona (al netto della valutazione sulle possibilità di rilasciare i microinquinanti assorbiti).

L’inquinamento da farmaci è una delle più importanti sfide del nostro tempo: non usare tutte le soluzioni che la natura, per prima, mette a disposizione, è una grave colpa.

La Clorella come strumento naturale per contrastare ben 5 antibiotici insieme

Conclusioni

La Clorella è una delle alghe più conosciute ed utilizzate, per vari scopi.

Tuttavia, come del resto spesso (se non sempre) accade, non è motlo nota per le sue capacità di risanamento ambientale.

E’ dunque giunto il momento di cominciare a dispiegare anche questa “arma biologica” sul territorio, in modo controllato e ben monitorato, affinché possa servire al meglio per lo scopo.

Anche perché la sua azione è piuttosto specifica, pur se può essere utilizzata per contrastare almeno 5 antibiotici.

Questo rende ragione di pensare anche ad altri elementi naturali che siano in grado di supportare la sua azione in acqua.

E’ importante però, prima di tutto, conoscere esattamente il problema e dove esso si rpesenta.

Ci sono ancora grandi lacune in questo senso, che vanno colmate.

Una volta fatto, la conoscenza e l’azione immediata sul campo cominceranno a rendere il pianeta più sicuro anche dall’azione di queste minacce così subdole ed invisibili.