Piuttosto raramente accade che, in presenza di alluvioni e/o piogge molto intense, si consideri l’importanza degli stagni di acqua piovana come soluzione ad una parte del problema.
Nella maggioranza dei casi, si pensa alle conseguenze più visibili ed immediate che le piogge e più in generale la massa d’acqua possono avere.
Tuttavia, esiste anche un rischio molto subdolo, che passa quasi totalmente sotto traccia: la sua pericolosità è funzione della zona geografica ove si verifica.
Si tratta dell’inquinamento chimico dell’acqua piovana, ma non tanto di quello che le piogge portano con loro, bensì quello composto di tutti gli inquinanti che l’acqua trova al suolo.
Dai metalli pesanti agli idrocarburi, per arrivare alle microplastiche: questi sono soltanto alcuni degli innumerevoli inquinanti che l’acqua piovana può spargere sul territorio.
Per ovviare a questo rischio, che è più grave quando l’acqua nel suo percorso incontra aree contaminate, campi agricoli, aree industriali dismesse etc., è possibile contare sugli stagni di acqua piovana.
Essi sono una delle migliori soluzioni naturali per fronteggiare l’inquinamento ambientale e persino alcuni effetti del cambiamento climatico.
Ecco perché devono essere conosciuti al meglio.
Stagni Di Acqua Piovana: Una Doppia Funzione
Si chiamano anche “sistemi di bioritenzione“, espressione che in breve spiega la loro funzione.
Sono aree verdi, piantumate in vario modo, che hanno la capacità di assorbire l’acqua piovana e, nel caso di questa soluzione, anche di decontaminare la stessa massa d’acqua per evitare che possa rilasciare inquinanti.
C’è una bella scheda dedicata alla realizzazione di queste aree che spiega bene ciò che bisogna sapere in termini pratici.
La prima funzione degna di nota fa capo all’incremento della resilienza della città ove questi stagni di acqua piovana si trovano.
Infatti, tali aree hanno una spiccata capacità di ridurre il rischio di allagamenti urbani.
Anche solo per questa essenziale funzione dovrebbero essere diffuse sulla scala più vasta possibile.
Potremmo infatti considerarle come una sorta di “antidoto” al consumo di suolo (che invece favorisce e di molto gli allagamenti urbani).
La Seconda Funzione Da Mettere In Pratica
Spesso non si attribuisce il giusto peso alla cosa, tuttavia gli stagni di acqua piovana sono in grado di decontaminare l’acqua che porta con se numerosissimi inquinanti.
Su questo specifico punto, tuttavia, è necessario un breve approfondimento.
Non è detto che uno stagno di acqua piovana possa assolvere a questa funzione sempre e comunque.
Ci sono alcuni elementi naturali più sensibili all’inquinamento, mentre altri lo sono meno.
E’ importante conoscere il potenziale profilo ambientale dell’area per stimare quali elementi naturali sono più adatti a decontaminare un’acqua che potrebbe essere caratterizzata dalla presenza di determinati inquinanti.
Ancora una volta, gli stagni di acqua piovana rappresentano una strategia, pertanto gli elementi che li compongono possono anche cambiare.
La Costruzione Degli Stagni Di Acqua Piovana
Nel caso di oggi, anche per criteri di pericolosità a livello urbano, concentriamo l’attezione sui metalli pesanti.
Una contaminazione multimetallica che configura un quado di inquinamento piuttosto serio, quando più metalli sono mescolati dal passaggio dell’acqua che poi si accumula negli stagni.
Di seguito gli elementi naturali che sono risultati particolarmente utili per lo scopo:
- Lolium perenne
- Cynodon dactilum
- Paspalum notatum
- Cynodon transadlensis
Queste piante hanno mostrato una particolare efficacia quando inserite in stagni di acqua piovana non profondi.
Pertanto, anche lo storico delle precipitazioni e/o degli eventuali allagamenti ha importanza, per garantire una profondità adatta allo stagno stesso.
La Contaminazione Multimetallica Che Può Essere Ben Contrastata
Le piante elencate sopra hanno dimostrato una buona capacità di assorbimento in presenza di almeno 3 metalli pesanti in particolare.
Si tratta dei seguenti:
- Rame
- Piombo
- Zinco
Il profilo ambientale sopra descritto, con la concomitante presenza dei tre metalli indicati, è piuttosto frequente in ambiente urbano.
Tuttavia, una soluzione di questo tipo potrebbe essere ben impiegata anche in vicinanze di aree contaminate per altre ragioni, es. in presenza di attività industriali e/o minerarie.
Il rame, in particolar modo, avrà un incremento della sua importanza, trattandosi di un elemento importante per la transizione ecologica: già abbiamo incontrato alcuni elementi naturali specialisti nei suoi confronti.
Piombo e zinco rappresentano una minaccia costante da tempo, quindi è sempre utile trovare elementi naturali in grado di rimuoverli dall’acqua.
Cosa Succede Negli Stagni Di Acqua Piovana In Presenza Di Metalli
Quando negli stagni di acqua piovana si trovano più metalli insieme, non bisogna considerare le piante assorbenti come fossero un tutt’uno.
Infatti, a seconda degli elementi naturali in precedenza piantumati, si hanno livelli di assorbimento diversi.
Le piante, in partaicolare, differiscono per 3 diversi parametri, tutti importanti ai fini dell’efficacia complessiva dello stagno.
Si tratta della tolleranza ai metalli, la capacità di concentrarli ed anche di traslocarli (portarli dalle radici fino alle parti più alte della pianta).
Sulla base delle risultanze che stiamo per scoprire, si può pensare a selezionare la painta “migliore” per un determinato contesto ed optare per avere soltanto quella nel caso reale.
Non bisogna però dimenticare che, insieme ai metalli, si può trovare una serie molto nutrita di inquinanti (anche organici, a configurare la contaminazione organo-metallica).
Pertanto, avere piante diverse con altrettando diverse capacità di assorbimento, può essere utile per ridurre ulteriormente il problema.
L’Assorbimento Dei Metalli Negli Stagni Di Acqua Piovana
I risultati hanno mostrato che quando i tre metalli pesanti piombo, rame e zinco entrano in uno di questi stagni di acqua piovana, l’assorbimento può variare sensibilmente.
In media, facendo riferimento alla presenza di tutte le piante, gli assorbimenti percentuali sono come segue:
- Rame: 78.4%
- Piombo: 59.4%
- Zinco: 51.3%
Come si può notare, si ha in tutti i casi almeno un dimezzamento della quantità dei metalli, con un picco di tutto rispetto per il rame.
Tuttavia, questa configurazione di elementi naturali ha dimostrato di avere una grande efficacia anche nei confronti dell’inquinamento organico.
Stagni Di Acqua Piovana Ed Altre Forme Di Inquinamento
Questi stagni di acqua piovana non funzionano soltanto nei confronti della contaminazione metallica.
Le piante selezionate hanno anche una buona capacità di assorbimento nei confronti di altri inquinanti, spesso presenti nell’acqua.
Si tratta di fosforo ed azoto ammoniacale: per quanto riguarda il primo, esso risulta presente soprattutto quando la massa d’acqua piovana passa su campi agricoli oppure aree industriali e porta l’inquinamento lungo il suo percorso.
Nel caso dell’azoto ammoniacale, si tratta di acque reflue domestiche che entrano in contatto con l’acqua piovana, ad esempio nel caso di fognature che non riescono a sopportare il carico delle precipitazioni.
Proprio l’azoto ammoniacale è particolarmente pericoloso per l’ecosistema, per i danni che può determinare tanto alla vegetazione quanto alle forme di vita acquatiche.
Stagni Di Acqua Piovana Efficaci Anche Per Fosforo Ed Azoto Ammoniacale
Gli stagni di acqua piovana realizzati con le piante indicate in precedenza agiscono bene su entrambi.
Nel caso del fosforo, l’assorbimento può variare da un minimo di 22.1 fino ad un massimo di 42.4 microgrammi/g nel tempo di un’ora.
L’unità di tempo si intende come il tempo di durata del contatto tra l’acqua piovana e le piante che compongono lo stagno.
Nel caso dell’azoto ammoniacale, l’assorbimento può variare da un minimo di 65.4 fino ad un massimo di 104.8 microgrammi/g, sempre riferito al tempo di contatto di un’ora.
In entrambi i casi avviene un buon assorbimento, con un’efficacia numericamente superiore per l’azoto ammoniacale, il che è molto positivo per la protezione dell’ecosistema e della fauna e flora acquatiche.
Ci sono alcune considerazioni aggiuntive da fare su questa soluzione.
L’Importanza Degli Stagni Di Acqua Piovana
Da un punto di vista strategico, è molto importante stimare la possibile presenza di azoto ammoniacale, oltre che di metalli, nell’acqua piovana quando essa fluisce sul suolo.
La conoscenza di tale informazione rende possibile dislocare gli stagni di acqua piovana lungo il percorso dell’acqua stessa, per evitare che l’azoto ammoniacale e gli altri inquinanti possano raggiungere aree “critiche”.
Il corretto posizionamento degli stagni, dunque, è essenziale.
Considerando poi che non tutte le piante assorbono gli inquinanti (di diversi tipi) allo stesso modo, è persino possibile immaginare stagni diversi realizzati con piante diverse, per intercettare inquinanti diversi.
Per fare questo, tuttavia, è necessaria una precisa caratterizzazione del rischio, cioè bisogna sapere “cosa c’è” al suolo che potrebbe essere lavato via e portato a valle dall’acqua.
L’Elemento Naturale Che Assorbe Meglio Tra Tutti
Infine, va precisato che c’è, tra tutti gli elementi naturali presentati in precedenza, un “vincitore” in termini di assorbimento generale (quello che più assorbe).
Si tratta del Lolium perenne, che assorbe più metalli di tutti gli altri, mentre la situazione è meno evidente per gli altri inquinanti.
Questo dato, seppur molto generico ed incompleto, già fa capire come si possa puntare sul Lulium per contrastare meglio la presenza dei metalli.
Una diversa composizione degli stagni di acqua piovana è quasi “obbligatoria” non soltanto per fronteggiare diversi inquinanti, ma anche per diversificare la strategia sul territorio.
Ci sono molte altre piante ed erbe che possono entrare a far parte di questa strategia, pertanto siamo di fronte ad una delle soluzioni più duttili che esistano.
Lavorare Sui Parametri Per Migliorare L’Efficacia
In conclusione, c’è un’altra caratteristica da tenere presente.
Riguarda la possibilità di adattare e variare i parametri che hanno un ruolo determinante ai fini del risultato di assorbimento degli inquinanti.
Nello specifico, variare la profondità del substrato, con allungamento o riduzione dei tempi di contatto tra acqua ed elementi naturali, è uno di quelli.
La composizione degli stagni di acqua piovana può restituire risultati diversi, così come la densità delle piante/erbe che compongono la singola unità (un singolo stagno).
Non dobbiamo poi dimenticare che ci possono essere anche altri metalli, a seconda della zona: pertanto, molte altre piante possono entrare in gioco, alcune con la capacità di assorbire ed altre di stabilizzare i metalli (e/o altri inquinanti).
Ciò che più conta è arrestare o comunque limitare il più possibile la loro circolazione sul territorio.
Conclusioni
Gli stagni di acqua piovana sono una soluzione molto importante, che già abbiamo incontrato a proposito delle microplastiche.
Si tratta di aree che sono e sempre più saranno cruciali, sia in chiave di riduzione dell’inquinamento ambientale, sia di resilienza climatica.
Nonostante cambiamento climatico ed inquinamento ambientale siano cose diverse, condividono molti aspetti: nel caso di questa soluzione, c’è la possibilità di adattarsi all’uno (cambiamento climatico) e mitigare l’altro (inquinamento ambientale).
Il cambiamento climatico, infatti, può diffondere inquinanti nell’ambiente.
Allo stesso modo, l’inquinamento ambientale può favorire l’avanzata degli effetti del cambiamento climatico.
Questa “sinergia del rischio” va contrastata e gli stagni di acqua piovana ci mostrano esattamente cosa fare per riuscirci.