Prima di venire in contatto con le persone, molti virus hanno un trasporto ambientale e proprio in questa fase è possibile, anzi raccomandato, intervenire con speciali antivirali naturali.
Quando si tratta di antivirali e rimedi naturali, spesso si pensa soltanto ad estratti di piante, o principi attivi, magari ortaggi e/o frutti per proteggere la salute dalle infezioni.
In questo caso, invece, si tratta di conoscere quali elementi naturali hanno la capacità di intercettare, neutralizzare e/o assorbire i virus nell’ambiente.
A tale scopo, è importante focalizzare l’attenzione sull’acqua.
Molti virus hanno infatti la capacità di sfruttare le acque come veicolo di trasporto ed anche come serbatoio per successive ondate epidemiche (qualcosa di simile è accaduto anche con i ricorrenti picchi epidemici nell’ambito della pandemia da Sars-CoV-2).
Ebbene, tra le molte soluzioni naturali in grado di rimuovere gli inquinanti ambientali, ce ne sono alcuni che possono indirizzare l’azione anche sui virus.
Proprio quando i virus si trovano nell’acqua, pertanto, è il momento di sferrare un “attacco biologico” per arrestare il trasferimento ambientale, ma anche per assorbire i virus presenti.
Una prospettiva molto poco considerata, purtroppo, che tuttavia può contare su elementi naturali motlo comuni ed altrettando validi.
Perché ambiente e salute sono persino più connessi di quanto possa sembrare.
Molti antivirali naturali sono presenti nell’ambiente, sebbene nessuno (o ben pochi) li consideri tali.
Si tratta di piante (soprattutto) in grado di assorbire i virus quando ne vengono in contatto.
La cosa interessante è che si tratta di piante sia acquatiche che di terra.
Questo configura una possibile doppia azione molto utile ed efficace, perché consente di agire sia direttamente sulla superficie delle acque, sia sui suoli che vengono bagnati con acque contenenti i virus.
Il meccanismo di azione di questi elementi naturali è molto semplice e non diverso da quanto accade nei confronti di altri inquinanti ambientali.
Si tratta infatti dell’assorbimento dal suolo, o dalle acque, che prende il nome di fitorisanamento.
La cosa più importante da fare a monte di tutto è conoscere la posizione e/o il destino ambientale dei virus.
Qualora si trovassero in acqua, bisogna usare una pianta acquatica delle capacità assorbenti nei confronti dei virus.
Qualora invece il problema fosse al suolo, a seguito dell’arrivo di acqua contaminata, è necessario usare piante di terra.
Sono stati condotti vari studi, con molte prove sul campo per identificare quali siano i migliori antivirali naturali per rimuovere dall’acqua i virus.
I candidati “migliori” (fino ad oggi, Gennaio 2024) sono stati suddivisi in tre gruppi.
Il primo gruppo è costituito da alcune piante di terra:
- Basilico
- Menta
- Origano cubano (o messicano)
Il secondo gruppo è rappresentato da alcuni macrofiti (piante acquatiche):
- Lattuga d’acqua
- Giacinto d’acqua
Il terzo gruppo è costituito da una sola pianta perenne:
- Cyperus rotundas (Zigolo)
A seguito delle varie prove ripetute nel tempo, questi elementi naturali hanno dimostrato di non avere tutti la medesima efficacia.
Le piante sopra riportate soddisfano alcuni criteri importanti.
Non soltanto dimostrano una buona capacità di assorbimento in generale, ma possiedono anche alcuni composti chimici con proprietà antivirali.
Il meccanismo è dunque duplice.
Da un lato avviene l’assorbimento diretto del virus che si può trovare sulla superficie dell’acqua, oppure al suolo perché portato con acqua contaminata (es. a seguito di irrigazione).
Dall’altro lato, questi antivirali naturali agiscono sui virus detossificandoli all’interno della pianta, grazie ad alcune sostanze chimiche in grado di neutralizzarli.
Come anticipato, non tutti gli antivirali naturali selezionati si comportano allo stesso modo.
Le piante di terra ed i macrofiti hanno una maggiore capacità di intervenire sui virus una volta incorporati.
In particolare, si è osservato che il Basilico ha una capacità di inattivazione virale che varia dal 57 al 62%.
A seguire, la Lattuga d’acqua con una capacità di inattivazione dei virus compresa tra il 59 ed il 60%.
Risultati molto buoni, se si considera che avvengono a livello ambientale, dunque riducono la possibilità che i virus si diffondano ulteriormente nell’ambiente.
Alla luce di quanto rilevato, sono proprio il Basilico e la Lattuga d’acqua i due “migliori” antivirali naturali cui fare riferimento per un efficace contrasto dei virus a livello ambientale.
Questo vale per la matrice acqua, vale a dire quando è accertato che i virus sfruttano l’acqua per diffondersi ulteriormente.
Ogni qualvolta si accerta la presenza di particelle virali in acqua, quindi sono possibili due interventi.
Uno diretto, con la Lattuga d’acqua, per assorbirli dalla superficie dell’acqua.
Uno indiretto, con il Biasilico, quando quella stessa acqua contaminata dai virus viene assorbita dal suolo, per passaggio diretto casuale, a seguito di eventi atmosferici, oppure per pratiche di irrigazione.
Basilico e Lattuga d’acqua hanno una capacità molto buona di inattivare i virus una volta assorbiti.
La domanda, adesso, è: quanto assorbono dall’acqua?
L’assorbimento complessivo dei virus da parte di questi antivirali naturali è di oltre il 60%.
La quota precisa può variare in dipendenza di molti parametri, non ultime le specifiche condizioni ambientali, la eventuale competizione con altri elementi/sostanze assorbibili.
Senza entrare troppo nei dettagli, è utile spiegare per quale motivo questi elementi naturali riescono ad assorbire i virus dall’acqua.
Sono due i meccanismi che rendono possibile questo buon risultato.
Il primo meccanismo è quello della rizofiltrazione, che contribuisce alla rimozione dei virus in percentuale variabile dal 66 fino al 74%.
Questo meccanismo prevede l’assorbimento diretto a livello delle radici della pianta.
Nel caso della Lattuga d’acqua, le radici assorbono dall’acqua, mentre nel caso del Basilico le radici catturano i virus portati nel terreno con l’acqua contaminata.
Il secondo meccanismo risulta dalla compresenza di due fenomeni, la fitoinattivazione e la fitodegradazione, che possono contribuire alla rimozione deei virus in percentuale variabile dal 63 fino all’84%.
Si tratta della capacità delle sostanze prodotte dalle piante di inattivare o rompere, rispettivamente, i virus.
Non si può dire che esista un vero “termine di tempo” che possa sancire la fine dell’intervento di risanamento.
Infatti, i virus possono essere presenti nell’acqua anche in modalità del tutto inavvertita, pertanto è raccomandato avere sempre delle “sentinelle” sul posto in grado di contrastare la minaccia.
L’obiettivo finale è, sempre e comune, limitare il più possibile la diffusione dei virus.
Pertanto, ogni qualvolta si accertasse la loro presenza, è essenziale prevedere le più verosimili linee di diffusione nell’ambiente per portare su queste gli antivirali naturali in grado di fermarli.
Come riportato sopra, non vi è un assorbimento totale dei virus da parte di questi antivirali.
Proprio per questo, sono fondamentali la localizzazione appropriata degli elementi naturali ed il monitoraggio costante.
Monitorare Gli Elementi Naturali Per La Massima Efficacia
Questo è una spetto sottovalutato, non soltanto per quanto riguarda il contrasto ai virus (riguarda, infatti, tutte le soluzioni naturali per l’ambiente).
Poiché si conoscono le percentuali di massimo assorbimento ed anche quelle riferite alla inattivazione dei virus che avviene all’interno degli antivirali naturali, è essenziale calcolare quando questi elementi naturali smettono di esercitare la loro importante funzione ambientale.
In pratica, bisogna considerare i tempi di funzionamento e le circostanze che possono influenzarli.
In assenza di questo controllo, c’è il rischio che gli antivirali naturali presenti nell’ambiente non assorbano più virus, di fatto rendeno vano ogni sforzo di contenimento della loro diffusione.
Ad oggi, si conoscono le virtù antivirali del Basilico e della Lattuga d’acqua per contrastare i virus nell’ambiente (in particolare in acqua).
Questo tipo di azione può già adesso essere messo in campo, perché i risultati attesi sono molto buoni.
Anzi, in alcune circostanze, l’azione di questi antivirali naturali può addirittura essere decisiva per il rallentamento della diffusione delle epidemie.
Tuttavia, si deveono ancora scoprire varie cose, soprattutto in relazione alle sostanze chimiche responsabili della inattivazione e distruzione dei virus una volta all’interno delle piante.
Questo apre frontiere di sicuro interesse, almeno per due ragioni.
Prima di tutto, si devono cercare altri elementi naturali in grado di fare un lavoro del tutto simile a quello del Basilico e della Lattuga d’acqua.
Inoltre, la ricerca sta concentrando la sua analisi sulle possibilità di amplificare biologicamente e geneticamente le potenzialità di alcuni elementi naturali.
L’idea alla base è quella di selezionare antivirali naturali sempre più efficaci, anche associando la possibile presenza di OGM con particolari caratteristiche di assorbimento.
Fatte salve tutte le precauzioni del caso in materia di OGM, la prospettiva futura è molto interessante e stimolante.
Ancora una volta, la natura può dare un supporto decisivo per combattere una guerra senza tempo per la salute delle persone.
Conclusioni
Basilico e Lattuga d’acqua sono già adesso due armi biologiche molto importanti per constrastare la presenza ambientale dei virus.
L’acqua, sia essa intesa come reflui che come sorgenti, può essere un importante serbatoio per i virus, pertanto disporre di elementi naturali in grado di rimuoverli è un valore aggiunto da non trascurare.
Come sempre, la strategia è quella che conta, molto più dei singoli elementi naturali.
Non è tanto importante conoscere l’azione specifica di questi antivirali naturali, perché altri ne saranno individuati e le cose sul piano tecnico sono sempre in movimento.
Ciò che conta è la strategia alla base, perché essa permette a tutti questi antivirali di agire nel modo migliore.
Il vero punto della situazione è sapere dove localizzarli, come disporli, come controllarli, come eventualmente sostituirli o supportarli anche con altri elementi naturali di sostegno.
La complessità non deve spaventare.
Semmai, sia un stimolo a dare il proprio contributo per il bene del pianeta e di tutti i suoi abitanti.