La risposta ai problemi del territorio non può che arrivare dal territorio: tutto il materiale domestico che abbiamo e che è compostabile, attraverso il compostaggio, può diventare un compost (o compost tea) che aiuta a sconfiggere l’inquinamento a costo quasi zero.
Uno dei problemi più importanti che dobbiamo affrontare quando decidiamo di adottare politiche sostenibili è rappresentato dal fatto che, molto spesso, le condizioni di partenza del suolo (così come delle acque) sono compromesse, a causa di pregresse contaminazioni dovute ad una moltitudine di fattori.
Questo è determinante in molti casi: prima di ottenere successi per l’ambiente e per la salute, dobbiamo correggere gli errori o gli effetti del passato.
In questo senso, il compost è realmente uno dei migliori alleati per vincere molte battaglie contro l’inquinamento ambientale.
Compost: Un Grande Alleato Contro L’Inquinamento
In breve, il compost è uno dei migliori mezzi o modi per “fare da soli” nell’ambito delle comunità afflitte da uno o più problemi ambientali.
Se poi ad esso si associa la possibilità di accedere a fondi e strumenti aggiuntivi, i risultati possono diventare pressoché miracolosi.
Il concetto alla base di tutto è il seguente: il compost in generale ha ottime proprietà che lo rendono utile alla soluzione dei problemi ambientali, tuttavia è necessario realizzane di vari tipi per rispondere a varie esigenze del momento.
Infatti ne esistono diverse varianti, che non potremmo adesso elencare completamente.
Basta però sapere che a seconda delle condizioni di partenza, sia per il suolo che per l’acqua, ma anche per l’aria, abbiamo la possibilità di creare il compost più indicato per lo scopo.
Compostabile O No? Questo E’ Il Dilemma
In termini generali, il compost per soluzioni ambientali (decontaminazione) si compone delle identiche componenti del suo “omologo” per il miglioramento della fertilità dei terreni.
Abbiamo quindi i “soliti noti”, come i rifiuti verdi, il rifiuto organico (che la fa ampiamente da padrone), oltre ad ogni altro tipo di biomassa che possa “accenderne” oppure semplicemente ampliarne le capacità di decontaminazione ambientale.
Esiste poi la possibilità di aggiungere alcuni “ingredienti” speciali, come i rifiuti da demolizione.
Insieme a questi, persino le ceneri volanti di alcuni stabilimenti industriali, che rendono davvero specifico il prodotto finale, permettendone l’uso in determinate e speciali condizioni.
Anche l’associazione tra compost (prodotto finito) e biochar (la cenere risultante dalla combustione negli impianti energetici a biomasse) è una ottima opportunità per raggiungere risultati di qualità (ovviamente dipende dalle caratteristiche specifiche della zona dove si andrà a lavorare).
Compostiera Anti-Inquinamento: Di Cosa Si Tratta?
In questo caso, dobbiamo adottare una metodologia di pensiero che il “guru” dell’internet mareting Ed Rush ama definire “heavy bat thinking” (in pratica, pensare molto in grande).
Liberiamo dunque la mente e non pensiamo alla comune compostiera domestica, che pure è importante, per altre finalità.
Immaginiamo ad esempio una “compostiera” gigante, o meglio un vero e proprio impianto o capannone industriale, in grado di trasformare tonnellate di materiale compostabile, sia esso rifiuto contaminato, o suolo, in prodotto di altissima qualità.
Una sorta di compostaggio su scala industriale con materiale compostabile che arriva dalle più svariate parti.
Questo è quanto accaduto già negli anni 80, in due basi militari americane che hanno scritto la storia del compost e del compostaggio per risanare l’ambiente.
Importante notare che il compost, una volta prodotto indipendentemente dal tipo di “compostiera” usato, può essere applicato subito.
In alternativa, lo stesso compostaggio può diventare il momento chiave di tutta la vicenda.
Compostaggio: Anche Il Processo E’ Una Soluzione
Già nel 1995 l’EPA pubblicava studi ed applicazioni molto interessanti, tra cui quello del Dott. Rufus Chaney, agronomo presso il Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti.
Egli riuscì a decontaminare un suolo di 4 miglia quadrate (a Palmerton, Pennsylvania) dalla presenza di metalli pesanti tra cui lo zinco.
Questo fu possibile somministrando all’area contaminata un particolare compost fatto da fanghi derivati dal trattamento delle acque municipali reflue.
Durante il processo di compostaggio, questi furono miscelati con cenere di carbone (a proposito di quanto dicevamo sulla possibilità di “mixare” gli ingredienti con altri rifiuti o biomasse).
In seguito, altri lavori condotti dal Dr. Chaney dimostrarono che con la medesima miscela di materiale compostabile potevano essere bonificati anche terreni contaminati dal piombo.
In particolare egli riuscì a dimostrare che il compost era in grado di minimizzare gli effetti tossici del piombo sebbene esso entrasse nell’organismo.
Il risultato ottenuto fu la possibilità di destinare a nuove coltivazioni i terreni così bonificati.
Questo accadde anche in Virginia con il progetto del Dr. Lee Daniels, il quale restituì all’agricoltura un territorio pesantemente contaminato per la vicinanza ad una miniera.
Tutto solo grazie al compostaggio ed a materiale compostabile di facile reperimento, un grandissimo successo.
Compost e Petrolio: Una Lunga Storia
Un’altra interessanissima applicazione del compost per le bonifiche si dimostrò anche per i suoli contaminati da idrocarburi del petrolio.
Questi inquinanti sono infatti un’ottimo “accompagnamento” per altro materiale compostabile.
Emblematico il caso della base dell’aviazione militare Saymour Johnson nei pressi di Goldsboro, in Nord Carolina. Il suolo della base risultava ricco di derivati del petrolio, cherosene, benzina, combustibile per aerei, fluidi idraulici ed olio motore.
Fu applicato un compost ricavato dal mix tra scarti di cantiere e letame di tacchini, secondo le seguenti percentuali: 75% suolo contaminato, 20% compost ed un restante 5% di solo letame prodotto dai tacchini.
Insieme ad un sistema che garantiva la perfetta aerazione della massa di terreno in decontaminazione, la base risparmiò qualcosa come 133.000 dollari.
Questo rispetto alle altre opzioni per la bonifica e soprattutto il risultato fu raggiunto nel giro di settimane e non di mesi.
Il materiale compostabile arrivò dalle aree vicine, in un’ottica di economia circolare.
Compost per Purificare l’Aria: E’ Davvero Possibile?
Citiamo poi per finire un’altra possibilità di utilizzo del compost, per la riduzione dei composti organici volatili (COV) in atmosfera e la minimizzazione delle emissioni odorose.
L’aria contaminata viene passata attraverso un vero e proprio filtro costituito da questo speciale compost il quale riesce a “digerire” il composto responsabile dell’emissione.
Compost: Puzza Oppure No?
Al termine del processo di compostaggio, il prodotto realizzato a regola d’arte non ha odore.
Le emissioni odorose si verificano durante il processo. Va prestata la massima attenzione durante le operazioni di aerazione per favorire l’ossigenazione della massa di rifiuti in fermentazione.
L’aerazione è un processo assolutamente essenziale, in quanto il compost “vero” è un processo aerobico, pertanto accade solo in presenza di ossigeno.
In varie occasioni si sente parlare di “compost anaerobico”, quindi in assenza di ossigeno.
Ebbene questa dicitura non è corretta: dovremmo parlare di “fermentazione anaerobica dei rifiuti” (particolarmente utile per la produzione di biogas).
Compost ed Emissioni
Non dimentichiamo poi che nell’ambito del processo aerobico possono determinarsi delle sacche di anaerobiosi.
Queste sono dei punti all’interno della massa in fermentazione in cui l’ossigeno non è presente (se non viene effettuata bene l’aerazione).
Ciò è molto negativo per la salute pubblica, perché si ha la formazione di composti inquinanti come le ammine alifatiche.
Queste, una volta combinatesi in atmosfera (o all’interno del corpo umano) con gli ossidi di azoto, formano le nitrosammine, che sono cancerogeni accertati secondo la classificazione della IARC.
Bisogna prestare la massima attenzione in questo caso, determinando misure specifiche per evitare la produzione ed emissione di queste ammine in primo luogo.
Inoltre, è possibile (ad esempio) evitare che la concentrazione di ossidi di azoto nell’atmosfera circostante possa salire: un buon modo è garantire l’accesso a mezzi solo elettrificati, impedendo ai motori a scoppio di accedere all’area (perché emettono ossidi di azoto).
Compost Domestico: Può Funzionare?
Una delle domande che spesso ci si pone è se il compost domestico possa in qualche modo funzionare per questi scopi ambientali.
La risposta è si, in quanto non è la tipologia di rifiuti a modificarsi (a parte casi particolari), bensì la quantità e la modalità di gestione.
Ma il compost domestico però anche essere esteso.
Solo per fare un esempio molto applicabile, facciamo riferimento al “compostaggio di comunità“.
Potremmo definirlo come un programma di quartiere per rendere più “sociale” il compost domestico.
Questa pratica è colpevolmente poco diffusa in Italia (ed ancora troppo sottostimata a livello globale).
Essa consente di indirizzare praticamente tutto il rifiuto organico per raggiungere tre scopi distinti, egualmente importanti:
- ridurre il quantitativo di rifiuti organici e trasformarli in prodotto utile per l’agricoltura (magari a km 0)
- generare tipi di energia diversi, comunque disponibili per usi della collettività (questo può accadere sia per il compostaggio propriamente detto, sia per il processo anaerobico)
- decontaminare suolo e/o alcuni tipi di rifiuto per realizzare prodotti utili alla rimozione ulteriore di altri rischi ambientali locali
Queso ultimo aspetto è particolarmente importante.
Un compost domestico su scala aumentata per risanare l’ambiente e produrre energia.
Ancora una volta, si tratta però di un’opportunità praticamente sconosciuta ai più.
Compost Bokashi
Il compost Bokashi merita una menzione specifica, perché è uno dei più ricercati e decisamente interessante anche sotto il profilo ambientale.
Si tratta di un compost domestico che può essere realizzato in presenza oppure in assenza di ossigeno ed ha ottime proprietà.
In più, può essere realizzato su vasta scala mentre, in termini di resa e di qualità, quello prodotto senza ossigeno è superiore.
In particolare, esiste una precisa “lista” di ingredienti di materiale compostabile che possono rientrare nella ricetta, rispettando un rapporto di 2 : 1 tra componente vegetale ed animale. L’unico ingrediente sempre consigliato che dovrebbe essere presente in ogni compost Bokashi è la crusca di riso.
Sul piano ambientale, il compost Bokashi rappresenta una valida alternativa ad altri tipi di compost domestico proprio per la presenza di questi ingredienti, che hanno dimostrato una grande capacità di decontaminazione anche da soli.
Vedremo in seguito qualcosa di simile a proposito del compost tea, altro toccasana per l’ambiente.
Compost da Giardino
Il compost da giardino è altrettanto utile per finalità ambientali.
L’ingrediente principale, infatti, è il materiale compostabile che ha fatto da perno dell’intervento non solo nei casi che abbiamo descritto in precedenza, ma anche e soprattutto in uno dei più emblematici di sempre e certamente il più rappresentativo del settore militare.
Il famoso caso del deposito della U.S. Army di Umatilla, ad Hermiston (OR).
In quella occasione, i rifiuti verdi, combinati con letame tacchino, hanno consentito di trasformare 15.000 tonnellate di suolo contaminato da esplosivi (TNT e RDX) in 7.000 tonnellate di un fertilizzante con proprietà agronomiche migliori dei più blasonati prodotti commerciali.
Da un lato il dimezzamento del volume, dall’altro l’incremento di qualità al servizio dell’agricoltura.
Un doppio successo che rappresenta, da solo, il migliore modo per aiutare le comunità colpite dopo una guerra.
Dal compost domestico a quello per risanare gli effetti ambientali della guerra: tutto ciò che è compostabile ha un valore nascosto straordinario.
Compost Tea: Verso La “Eco-Vaccinazione”?
Il compost tea è un liquido particolarmente ricco in batteri e microrganismi.
Una volta portato sul suolo, si verificano numerosi benefici, sia sul piano agronomico che su quello ambientale.
Essi vanno dalla soppressione delle malattie delle piante, fino all’aumento della disponibilità dei nutrienti.
Senza dimenticare l’azione di contrasto agli inquinanti eventualmente presenti e che si possono depositare nel futuro.
Seguendo la ricetta di preparazione ed applicando il compost tea nell’arco di un’ora o due al massimo, i microrganismi presenti si mettono immediatamente al lavoro per combattere le eventuali sostanze tossiche presenti al suolo.
Qualcuno ha cominciato a pensare alla possibilità di trasformare il compost tea in una sorta di “dose zero” per un piano di “eco-vaccinazione“.
Una prospettiva interessante, soprattutto in direzione di un obiettivo così nobile e decisamente imponente come quello della “immunizzazione dell’ambiente” dai rischi ambientali e climatici.
Compost Di Lombrico
Il compost di lombrico, anche detto “vermicompost”, è un’altra straordinaria “arma biologica” per vincere molte battaglie in tema di inquinamento ambientale.
Esso infatti è molto ricco in materia organica e contiene più batteri e microrganismi rispetto ai comuni tipi di compost.
Può anche essere usato molto utilmente per creare il compost tea, rendendolo così persino più eficace proprio per l’apporto di batteri e microrganismi.
A differenza però del compost tea, per fare il compost di lombrico serve una popolazione ingente di vermi, insieme ad una struttura che potrebbe non essere sempre disponibile.
In ogni caso, un piccolo sacrificio vale certamente la pena, soprattutto se l’obiettivo finale è quello di contrastare l’inquinamento a partire da subito.
Compost tea e vermicompost insieme sono pertanto da considerarsi come “armi biologiche” su cui lavorare per vincere contro l’inquinamento in molti casi.
Conclusioni
Al termine di questa analisi, possiamo ricordare che il compost, sia esso compost tea, vermicompost, compost domestico, o altro, rappresenta un alleato importantissimo per risanare il pianeta.
Persino più importante, esso può essere utilizzato sia in modalità di prevenzione che di risanamento.
Anche il processo di formazione, il compostaggio, è altrettanto utile.
A seconda delle situazioni da affrontare, è possibile variare la composizione per poter rispondere alle specifiche esigenze del momento.
Pertanto, tutto il materiale compostabile rappresenta una eccezionale risorsa.
Purtroppo la sua importanza in questo senso è ancora troppo sottostimata.
Resta il fatto che se ben applicato il compost davvero è da considerare tra le primissime armi disponibili subito per salvare il pianeta dal rischio ambientale.