Fagiolo Mungo: Un Trattamento “Esclusivo” Per La Salute Di Tutti

Vigna radiata: questo è il nome scientifico del fagiolo mungo (o fagiolo Mung), un prodotto naturale di straordinaria importanza per le sue proprietà benefiche nei confronti della salute.

Tuttavia, come spesso accade anche a moltissimi altri prodotti agricoli, il rischio dell’inquinamento ambientale è una minaccia sempre più seria.

Soprattutto i metalli pesanti, che già oggi sono molto diffusi, saranno sempre più cruciali anche in ottica di transizione ecologica.

Ecco perché è essenziale trovare un equilibrio o, meglio ancora, una serie di soluzioni naturali da disporre “sul campo” per evitare che il rischio ambientale comprometta agricoltura, ambiente e salute.

Proprio come nel caso di oggi, che rappresenta uno dei migliori esempi in assoluto per quanto riguarda la protezione delle risorse naturali nel contesto di un rischio ambientale crescente.

Anche in questa occasione, stiamo per scoprire l’importanza di una sorta di “vaccino ecologico” che permette a questo prodotto straordinario di continuare ad elargire benefici, nonostante una contaminazione importante.

Fagiolo mungo come esempio di agricoltura ecologica e sostenibile

Fagiolo Mungo: Un Prodotto Globale

Molte sono le applicazioni, in cucina ed anche per il benessere, del fagiolo mungo.

Originario dell’India, ma coltivato un pò in tutto il mondo, rappresenta uno dei prodotti agricoli forse più emblematici per quanto riguarda il settore dell’alimentazione “verde”.

Particolarmente ricco di minerali e povero di lipidi, trova largo impiego anche per il trattamento naturale di alcune condizioni come l’ipercolesterolemia.

Siamo dunque di fronte ad un caso piuttosto simile a quello del cumino nero, una pianta di grande importanza sia per l’ambiente che per la salute.

Data la rilevanza, anche commerciale, dei fagioli Mung (anche detti “soia verde”), si capisce come la ricerca continui a studiare soluzioni per proteggere le preziose coltivazioni dalla costante minaccia dell’inquinamento ambientale.

Infatti, la cosiddetta “agricoltura sostenibile” dovrebbe prima di tutto pensare a come usare soluzioni naturali per proteggere i prodotti agricoli dai gravi rischi del presente ed anche del futuro.

La pianta del fagiolo mungo - immagine ArYu Photography GettyImages
La pianta del fagiolo mungo – immagine ArYu Photography GettyImages

Fagiolo Mungo E Metalli Pesanti: Un Rischio Costante

Come accade per molte altre piante cruciali sia per l’alimentazione che per gli ecosistemi, il progressivo diffondersi dei metalli pesanti è una seria minaccia per le coltivazioni.

Questo si verifica particolarmente in India, sebbene tale condizione possa presentarsi praticamente ovunque il fagiolo mungo si sia diffuso.

I problemi della presenza dei metalli pesanti non riguardano soltanto la salute e la qualità dei prodotti agricoli, che rischiano di risultare contaminati (ed esportare la contaminazione).

Il “vero” problema è rappresentato dalla perdita di ingenti quantità del raccolto, perché la presenza dei metalli pesanti porta a morte la maggior parte di questi vegetali.

Il fagiolo mungo è particolarmente a rischio e lo sarà ancora di più a seguito dell’incremento delle attività estrattive che “servono” la transizione ecologica.

Un motivo sufficiente per applicare soluzioni protettive efficaci naturali ed efficaci.

Una suggestiva immagine al microscopio del fungo micorrizico Tricoderma - immagine Organic Garden Essentials
Una suggestiva immagine al microscopio del fungo micorrizico Tricoderma – immagine Organic Garden Essentials

Un Fungo Viene In Soccorso Del Fagiolo Mungo

Già in passato abbiamo incontrato alcuni elementi naturali in grado di aiutare gli organismi vegetali a sopravvivere in presenza di importanti livelli di contaminazione.

Tra questi elementi, i funghi possono avere un ruolo di primaria importanza.

In questo caso particolare, ad esempio, il fungo Tricoderma ha dimostrato di poter aiutare il fagiolo mungo in modo decisivo.

Si tratta di un fungo micorrizico (che vive in simbiosi con l’apparato delle radici della pianta ospite) spesso utilizzato per tenere sotto controllo il rischio di alcune patologie tipiche delle piante.

Tra le sue funzioni generali, c’è la capacità di promuovere la buona crescita della pianta, così come quella di aumentarne le capacità di resistenza, anche nei confronti dell’inquinamento.

Ecco perché si è pensato al Tricoderma anche per “salvare” il fagiolo mungo dall’inquinamento in presenza di metalli.

Per riuscirci, è stato necessario scegliere un particolare tipo di questo fungo.

Una coltivazione di fagioli Mung - immagine Pulse Australia
Una coltivazione di fagioli Mung – immagine Pulse Australia

La Scelta Del Fungo Perfetto Per Aiutare Il Fagiolo Mungo

La prima fase, quella della scelta, è sempre cruciale.

Infatti, il particolare tipo di Tricoderma proposto per proteggere la crescita del fagiolo mungo in presenza di metalli, è stato isolato proprio in un sito contaminato dagli stessi metalli.

Per la precisione, a livello della zona delle radici (rizosfera) di un suolo fortemente contaminato da metalli, è stato identificato un tipo di Tricoderma dalla capacità straordinarie.

Ecco è infatti in grado di sopravvivere bene anche in presenza di 1600 microgrammi/mL di cadmio e di 1200 microgrammi/mL di piombo.

Date queste non comuni capacità, è in grado di proteggere con buona efficacia le coltivazioni di fagiolo mungo che si trovano a rischio per la vicinanza con sorgenti di metalli pesanti.

Questo è dovuto principalmente ad un particolare comportamento del Tricoderma quando si trova in presenza di metalli.

Il fagiolo mungo è sempre più a rischio per la diffusione globale dei metalli pesanti - immagine PDPics @Pixabay
Il fagiolo mungo è sempre più a rischio per la diffusione globale dei metalli pesanti – immagine PDPics @Pixabay

L’Azione Del Fungo E Gli Effetti Sulle Coltivazioni

Tutte le volte in cui questo fungo viene inoculato in suoli contaminati da metalli, si verifica la produzione di una nutrita serie di sostanze benefiche.

Proprio come si trattasse di una “vaccinazione ambientale”, dopo l’inoculo compaiono, tra gli altri, l’acido acetilsalicilico ed i siderofori.

In particolare questi ultimi hanno un ruolo importante nella protezione delle coltivazioni dal rischio dei metalli.

Quando si trovano in assenza di questo fungo, le piante di fagiolo mungo cominciano molto presto a manifestare segni di importante sofferenza.

Dopo l’inoculazione di questo tipo di Tricoderma, invece, non solo le piante non mostrano segni di sofferenza, ma si nota addirittura un incremento della loro crescita.

Questo comportamento è funzione della concentrazione iniziale dei metalli, pertanto è molto importante sapere quale è il livello di partenza.

Una pianta di fagiolo mungo vista da vicino - immagine Arvanza Global
Una pianta di fagiolo mungo vista da vicino – immagine Arvanza Global

Cosa Succede Alle Piante

Quando la concentrazione di cadmio è uguale o inferiore ai 25 microgrammi/kg, le piante di fagiolo mungo mostrano:

  • incremento del tasso di germinazione: 10%
  • incremento della lunghezza delle radici: 26%
  • incremento della biomassa delle radici: 32%

Si tratta di ottimi risultati, che rendono le piante in grado di sopravvivere anche in presenza di questo metallo.

Inoltre, sempre grazie all’azione di questo tipo di Tricoderma, si verifica anche l’incremento della clorofilla, dei carotenoidi, dell’azoto e del fosforo a livello delle radici.

Questo accade in presenza di una concentrazione di cadmio fino a 100 microgrammi/kg, il che definisce un grande risultato.

La sola inoculazione di questo Tricoderma permette al fagiolo mungo di diventare “quasi immune” all’azione dei metalli pesanti.

Questa soluzione rappresenta un grande esempio di agricoltura sostenibile - immagine Kialla Pure Foods
Questa soluzione rappresenta un grande esempio di agricoltura sostenibile – immagine Kialla Pure Foods

Gli Altri Benefici Per La Pianta Del Fagiolo Mungo

Oltre a quanto citato in precedenza, l’azione del Tricoderma è anche antiossidante.

Questo è possibile grazie alla produzione di enzimi ed altre sostanze, che concorrono al medesimo risultato.

Solo per citare alcune di queste sostanze, si tratta di prolina, catalasi, perossidasi, superossido-dismutasi ed altre ancora.

Ciò che conta maggiormente è che tale incremento dell’azione antiossidante si verifica quando la concentrazione di piombo raggiunge i 100 microgrammi/kg.

La simultanea presenza di cadmio e piombo, dunque, diventa uno stimolo doppio per questo particolare tipo di Tricoderma.

Il risultato è l’incremento di una serie notevole di sostanze benefiche che, in questo specifico contesto ambientale, consente letteralmente di “salvare” le coltivazioni di fagiolo mungo.

C’è però un’altra cosa importante da conoscere.

Queste piante sono potenzialmente buoni accumulatori di metalli pesanti - immagine The Garden Magazine
Queste piante sono potenzialmente buoni accumulatori di metalli pesanti – immagine The Garden Magazine

L’Azione Di Risanamento Ambientale Della Pianta Di Fagiolo Mungo

Ci sono diversi studi che attestano la validità del fagiolo mungo come elemento naturale che può contribuire a ridurre l’inquinamento.

Naturalmente, utilizzare un prodotto agricolo così prezioso e diffuso per finalità di estrazione dei metalli al suolo è controverso: tuttavia, c’è la possibilità di farlo.

In questo caso, dopo l’inoculazione del Tricoderma, si ha una drastica riduzione dell’assorbimento dei metalli da parte della pianta.

Nel caso del piombo, la pianta del fagiolo mungo ne assorbe dal 34 al 39% in meno, se si fa il confronto con le piante coltivate in assenza di Tricoderma.

Nel caso del cadmio, l’assorbimento si riduce di una percentuale che varia dal 38 fino al 47%.

Va teneuto presente che questa riduzione dell’assorbimento si verifica per concentrazioni che si aggirano intorno ai 25 microgrammi/kg (nel caso di entrambi i metalli).

Questa distesa di piante di fagioli Mung può può essere anche un'efficace barriera all'inquinamento da metalli pesanti - immagine Grain Central
Questa distesa di piante di fagioli Mung può può essere anche un’efficace barriera all’inquinamento da metalli pesanti – immagine Grain Central

La Strategia Vincente Per Proteggere Le Coltivazioni

Come accade in molti altri casi, ancora una volta la stabilizzazione dei metalli è la chiave per proteggere le coltivazioni di fagiolo mungo.

Questo approccio strategico consente infatti di raggiungere due scopi che, nel caso del fagiolo mungo, risultano persino più decisivi (data l’importanza commerciale e la diffusione globale di questo prodotto).

Il primo scopo è quello di riuscire a proteggere dai metalli un prodotto importante, senza necessità di “decontaminare” il suolo in precedenza.

Non c’è quindi bisogno di risanare il suolo per coltivare il fagiolo mungo senza perdere in qualità.

Il secondo scopo è quello di evitare che i metalli possano muoversi nell’ambiente e quindi compromettere altre coltivazioni.

Entrambi questi obiettivi dovrebbero diventare una priorità dell’agricoltura sostenibile.

Fagiolo mungo come esempio di agricoltura ecologica e sostenibile

Conclusioni

Il fagiolo mungo è un esempio molto evidente di cosa significa “agricoltura sostenibile”.

Un prodotto utile per la salute che riesce a crescere anche in zone contaminate dalla presenza dei metalli, grazie all’aggiunta di un fungo particolare.

Senza contare che facendo questa cosa si possono immobilizzare gli stessi metalli al suolo, così impedendo loro di portare il rischio anche a distanza.

Ciò che accade al fagiolo mungo può riguardare anche altri prodotti agricoli.

Estendendo questa strategia, proprio a partire dalle aree più importanti sul piano economico, si può coniugare al meglio profitto ed ecologia.

Una strada da percorrere senza indugi.